mercoledì 19 marzo 2008

Lo Duca: Lingua italiana ed educazione linguistica

Durante l'appello straordinario primaverile ho ripreso in mano il libro di Maria G. Lo Duca: Lingua italiana ed educazione linguistica. Tra storia, ricerca e didattica (Roma, Carocci, 2003). Il libro è una buona sintesi di molte cose utili. Nelle lezioni degli ultimi mesi avrei dovuto tenerlo più presente, per sincronizzarmi meglio su quello che si dice oggi (o ieri) nel settore.

Particolarmente importante mi sembra ripensare alle strategie per l'insegnamento della grammatica e della testualità, visto che per l'anno prossimo dovrò completamente ristrutturare il mio corso di Comunicazione per Informatica. Alcune delle cose dette nel libro a proposito di testualità sono chiaramente poco applicabili, altre possono fornire lo spunto per qualche esercizio e per una mezz'ora di lezione - o qualcosa di più.

Indice

1. Nascita di una disciplina
Giscel e Dieci Tesi

2. La variabilità linguistica
Sezione descrittiva, e quindi non troppo utile nell'immediato a chi già conosca lo stato delle cose.

3. Modello (o modelli?) di lingua e norma
Sezione decisamente più utile: non solo perché presenta i possibili modelli cui fare riferimento, ma soprattutto perché descrive in modo intelligente le grammatiche e gli strumenti disponibili.

4. La grammatica nell'educazione linguistica
Punto centrale: dovrei ripensare queste nozioni per vedere bene che cosa può essere utile insegnare (o meno). In ogni caso, anche qui c'è la riproposta di uno dei nuclei delle mie meditazioni recenti: non esiste nessuna prova scientifica dell'utilità della grammatica per l'insegnamento e l'apprendimento delle lingue (a parte le circoscritte eccezioni di cui al cap. 5).

5. La dimensione testuale
La sezione più applicabile: si parla di "Dimensione testuale e grammatica" (5.5) in termini che potrebbe essere utile applicare alla didattica universitaria. Mostrando per esempio in che modo i connettivi (di cui si parla a 5.2.2) possono aiutare la scrittura / lettura di un testo complesso.

6. L'italiano lingua seconda
Rapido riassunto di un problema complesso.

martedì 4 marzo 2008

iPod touch!


La settimana scorsa non sono riuscito a resistere e ho comprato un iPod touch (8Gb) da Mediaworld. Spesa eccessiva, ma devo dire che come strumento per leggere pagine web è fantastico e ho già avuto occasione di mostrarlo durante le lezioni del master in scrittura. La risoluzione dello schermo a 162 dpi permette di leggere caratteri sorprendentemente piccoli... o, se non proprio di leggere le parole, perlomeno di intuirle sulla base della forma (in perfetta sintonia con quello che raccontavo durante il master).

Per diversi giorni, poi, non ho nemmeno provato ad ascoltare musica: la parte interessante era la gestione delle foto e quella, appunto, del web. In una schermata come quella qui accanto è sorprendentemente facile selezionare anche link molto piccoli, e le funzioni intelligenti di ingrandimento, anche se non scattano sempre al momento giusto, sono un grande aiuto.

Va detto però che le dimensioni, davvero minime, rendono ancora complicata la lettura: l'iPod va tenuto vicino agli occhi - non si può posarlo su un tavolo. Insomma, c'è ancora molta strada da fare, ma per la prima volta posso leggere pagine web su un dispositivo diverso da un computer.

lunedì 3 marzo 2008

Veltroni a Pisa

Ed ecco Veltroni, stamattina a Pisa, impegnato in un comizio giusto sotto la Facoltà di Lettere. Parla decisamente bene... e ha parlato anche molto (e in modo quasi sempre condivisibile) di formazione, educazione, Università e accoglienza delle differenze. D'altra parte, un politico professionista di questo livello è anche un attore consumato.
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domenica 2 marzo 2008

Maraini: La gnòsi delle fànfole

Termino la schedatura di Maraini: La gnòsi delle fànfole, inclusa nel Meridiano, è una antologia di sue poesie scritte usando parole inventate. Per esempio:

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s'archipatta.


L'autore li definisce "esperimenti di poesia metasemantica" (p. 1479): "Proponi dei suoni ed attendi che il tuo patrimonio d'esperienze interiori, magari il tuo subconscio, dia loro significati, valori emotivi..." eccetera. Simpatico, ma niente di innovativo rispetto a Lewis Carroll (mai citato, se ho visto bene).
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